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Il Porto è ai quarti di finale di Champions League. La Roma, invece, torna mestamente a casa a bocca asciutta con tanti rimpianti, soprattutto ripensando a quel gol incassato all’Olimpico nella gara d’andata. Il grande protagonista in negativo di questa serata è stato l’arbitro turco Cakir, così come i due polacchi Marciniak e Gil, ai quali era stato affidato il compito di giudicare gli episodi con il Var.
Nella prima frazione di gioco la Roma è scesa in campo con la chiara intenzione di contenere i danni. Come spesso accade in campo internazionale, questa strategia non è la migliore da seguire. Il Porto, infatti, ha avuto il netto predominio sia in termini di possesso palla che per quanto riguarda le occasioni create. Al 26esimo Manolas ha perso una palla sanguinosa sulla trequarti e i padroni di casa ne hanno subito approfittato trovando il gol del vantaggio al culmine di una rapida ripartenza, capitalizzata dal tap-in di Tiquinho Soares.
Al 37esimo è arrivato il pari dei giallorossi grazie ad un calcio di rigore trasformato con freddezza da De Rossi, assegnato per un netto fallo di Militao su Perotti. Ad inizio ripresa il Porto è passato nuovamente in vantaggio grazie a Marega, autore di una deviazione volante su un traversone di Corona. Il tutto però è figlio di un’altra palla persa in uscita dalla Roma, nel caso specifico da Karsdorp che si è avventurato in un passaggio sconsiderato in avanti nel tentativo di innescare un contropiede sugli sviluppi di un’azione d’angolo.
La partita è quindi scivolata ai supplementari considerata la situazione di perfetta parità. Proprio nei supplementari la Roma ha dato il meglio, riuscendo a ritagliarsi delle ottime opportunità, due in particolare malamente sciupate da Dzeko. Al 114esimo, con i calci di rigore ormai vicinissimi, dal Var hanno segnalato all’arbitro Cakir una trattenuta ingenua di Florenzi su Fernando, che il direttore di gara è andato a rivedere prima di assegnare un calcio di rigore pesantissimo ai padroni di casa, poi trasformato dall’ex interista Telles.
Nonostante la delusione la Roma ha avuto la forza di gettarsi in avanti alla disperata ricerca del gol qualificazione. A tempo scaduto, con le speranze ormai ridotte ad un lumicino, la Roma ha subito un enorme torto arbitrale, non perdonabile nell’era del Var. Schick è andato a contendere un pallone vagante in area di rigore ed è arrivato prima di Marega che lo stava marcando; l’attaccante maliano non è riuscito a frenarsi ed ha sgambettato l’ex sampdoriano ad un passo dalla linea dell’area. Incredibilmente in questo caso dalla postazione Var non hanno segnalato la chiara irregolarità a Cakir, che si è fidato dei suoi collaboratori senza andare a rivedere l’episodio. Tutto semplicemente assurdo.
Tabellino: Porto-Roma 3-1
MARCATORI: 26′ pt Tiquinho Soares (P), 37′ pt De Rossi (R, su rig.), 7′ st Marega (P), 12′ sts Telles (P).
PORTO (4-4-2): Casillas; Militao (13′ pts M. Pereira), Felipe, Pepe, Telles; Corona (24′ st Brahimi), Danilo, Herrera, Otavio (4′ pts Hernâni); Tiquinho Soares (33′ st Fernando), Marega. A disposizione: Vanà, Óliver Torres, Adrián López. Allenatore: Conceicao.
ROMA (3-4-3): Olsen; Juan Jesus, Manolas, Marcano (31′ st Cristante); Karsdorp (10′ st Florenzi), Nzonzi, De Rossi (47′ pt Pellegrini; 6′ sts Schick), Kolarov; Zaniolo, Dzeko, Perotti. A disposizione: Mirante, Santon, El Shaarawy. Allenatore: Di Francesco.
ARBITRO: Çakir (Turchia).
Ammoniti: Herrera, Danilo, Pepe, Telles (P); Zaniolo, Karsdorp, Dzeko, Pellegrini, Florenzi (R).
Foto: Porto-Roma 3-1
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